Il valore aggiunto della SPA in hotel

SPA in hotel

Qual è il valore aggiunto di una SPA in hotel? E se ci fosse l’acqua termale?

Da qualche anno il settore del benessere sta attraversando una fase di grande espansione e, proprio in conseguenza a queste nuove richieste di benessere olistico, le strutture ricettive delle località termali stanno perdendo un po’ la loro vocazione curativa ampliando e implementando i propri servizi. Questa rivoluzione ha fortemente influenzato anche gli alberghi di località che non possiedono sorgenti termali; ecco perché molte strutture alberghiere si sono dotate di piscine e centri benessere, pensando che l’ampliamento dei servizi offerti potesse aumentare la percentuale di occupazione della struttura stessa.

Ma è veramente così?

Fino ai primi anni 90 il turismo termale veniva definito dagli esperti del settore un turismo improprio, perché praticato dai cosiddetti curisti, coloro che sceglievano le terme solo per motivi curativi; il soggiorno termale durava circa 2 settimane ed era strettamente legato a un determinato ciclo di cure.

Oggi il numero di utenti che frequentano le terme è cresciuto tantissimo a discapito della durata del soggiorno, notevolmente ridotta. In questo modo le terme hanno in parte perso la vecchia connotazione in favore di un nuovo termalismo ricreativo, appannaggio di coloro che le frequentano alla ricerca di benessere e relax.

Nelle località termali il centro benessere e la SPA in hotel ha sicuramente una rilevanza indiscussa e lo si può considerare un valore aggiunto, proprio perché, chi decide di prenotare un soggiorno termale, lo fa in virtù dell’offerta del centro benessere. Ci sono molti albergatori che hanno costruito una SPA in hotel per aumentare l’offerta dei servizi disponibili alla clientela senza tenere conto di una serie di fattori che vanno valutati attentamente prima di intraprendere questa strada.

Il primo fattore da tenere in considerazione sono sicuramente i costi della SPA in hotel, non solo relativi alla costruzione ma anche e soprattutto alla gestione, costi molto più elevati rispetto a quelli che devono sostenere strutture che offrono solo pernottamento o pernottamento e prima colazione.

Un secondo elemento molto importante è la differenziazione dell’offerta: non bastano piscina idromassaggio, sauna, bagno turco e docce emozionali, considerando che le terme offrono il valore aggiunto dell’acqua termale.

Terzo fattore rilevante è la soddisfazione del cliente: un centro benessere mal gestito e poco curato significa generare un grosso malcontento da parte della clientela, con conseguenti effetti negativi sulla reputazione della struttura.

Un altro punto chiave sono i ricavi, che nella maggior parte dei casi non sono legati al centro benessere stesso, ma ai servizi accessori venduti in accompagnamento (camere nelle varie tipologie di trattamento); infatti, la percentuale dei ricavi in base ai dati ISTAT viene calcolata in questo modo:

  • Servizi ricettivi (F&B incluso): 36%
  • Cure termali: 54%
  • Benessere: 10%

E’ importante notare come dalle cure termali scaturisca ben il 54% dei riccavi; a maggior ragione si consiglia di prestare attenzione e calcolare accuratamente il valore aggiunto che il centro benessere può dare alla struttura, in quanto esso è il risultato della somma dei ricavi della SPA con le prenotazioni di camere in più legate al prodotto benessere.

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